La società ha manifestato dispiacere per alcune osservazioni contenute nella lettera e per non averla ricevuta preventivamente alla sua pubblicazione, ma contestualmente ha dichiarato disponibilità al dialogo e questo per noi è un passo importante.
Da parte nostra abbiamo ribadito la volontà di non creare polemiche e di non voler assolutamente entrare nel merito della gestione societaria - non di nostra competenza - ma di desiderare una comunicazione più trasparente con i tifosi e, soprattutto, coltivare un progetto comune e condiviso che faccia dell'Udinese il patrimonio comune di tutti i friulani.
Abbiamo manifestato anche la nostra volontà di impegnarci - nel nostro piccolo e con i mezzi a nostra disposizione - nel promuovere una partecipazione più calorosa dei friulani attorno alla squadra; questo sarà il nostro impegno nelle prossime settimane.
Qui sotto la lettera accompagnatoria al documento consegnato
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Spettabile famiglia Pozzo e dirigenza dell’Udinese
Vi consegniamo, in allegato alla presente, la “Lettera aperta” - che
già avete avuto modo di leggere - con le firme degli oltre 250 sottoscrittori.
Ci preme sottolineare che siamo
dispiaciuti per il tono di alcuni titoli comparsi sugli organi d’informazioni perché, come si evince dal tono della lettera, non è sicuramente
nelle nostre intenzioni contestare alcunché la famiglia Pozzo o interferire con
le politiche societarie, anzi.
Come scriviamo chiaramente nella lettera, amiamo l’Udinese, vogliamo il bene delle squadra e siamo
grati a Giampaolo e Gino Pozzo per quanto fatto fino ad oggi e per i risultati
a cui ci hanno portato, impensabili per una piccola realtà come la nostra.
Aggiungiamo anche, che non è nemmeno nelle nostre intenzioni entrare
nel merito delle strategie di mercato, sia perché ne siamo in grado sia perché,
sino ad oggi, hanno dimostrato di portare a risultati importanti.
Con la “lettera aperta” quello che
vorremmo portare alla Vostra attenzione è che, secondo noi, è venuto il momento di migliorare
il rapporto tra la società ed i sostenitori dell’Udinese: un rapporto
ovviamente sempre basato sulla sincerità e sul rispetto reciproco, ma che
prenda in considerazione tutti gli aspetti e le sfumature.
Tutto ciò al fine di
creare sempre più passione attorno alla squadra ed alla società.
Prendendo anche spunto da una recente intervista rilasciata dal nostro
Presidente Giampaolo Pozzo dove dichiara “Una società di calcio funziona come una
normale azienda. Bisogna semplicemente dare sempre uno sguardo al conto
economico, che deve essere perfettamente bilanciato e in attivo. …” nella
lettera abbiamo fatto alcune considerazioni:
come tifosi dell’Udinese siamo convinti che il bilancio sano sia una
condizione assolutamente necessaria,
ma siamo anche convinti che si possa
ottenere perseguendo contemporaneamente un grande progetto sportivo e sociale: questo perché una società di
calcio, come voi ci insegnate, non è un’azienda
come le altre, non produce beni materiali o servizi; la “mission” non è quello di ricavare profitti con la vendita di
prodotti ma bensì quello di creare aspettative emozionali, aspettative
che si materializzano tramite:
-
il sogno di vedere vincere una squadra che porta in alto il
nome della città ed i colori della propria terra,
nello specifico la nostra “piccola patria”;
-
l’identificazione nei valori, la passione ed il gioco espressi.
Una società di calcio quindi non è solo un’azienda che guarda
esclusivamente al bilancio, elemento pur fondamentale, ma è anche una “impresa sportiva e sociale” che ha tra come patrimonio, oltre ai
calciatori, anche i suoi sostenitori.
Perdonate il paragone, ma ve lo immaginate il Barcellona senza i
tifosi catalani?
Sarebbe impossibile! Proprio perché una squadra rappresenta anche la sua terra.
Sarebbe impossibile! Proprio perché una squadra rappresenta anche la sua terra.
E così può, anzi dovrebbe, essere qui da noi:
l’Udinese deve diventare rappresentante e patrimonio di tutto il Friuli!
l’Udinese deve diventare rappresentante e patrimonio di tutto il Friuli!
Oggi, dopo aver dimostrato all’Italia che l’Udinese è una realtà
economicamente e calcisticamente solida, crediamo
sia venuto il momento di fare un passo in avanti, anche in vista della
realizzazione del nuovo stadio: da importante e riuscito progetto
economico e sportivo, l’Udinese diventi
un progetto con la sua “responsabilità sociale”!
Riprendendo quanto abbiamo già scritto nel nostro appello lanciato nel
mese di aprile “Orgogliosi dell’Udinese:
tutti allo stadio” vorremmo che l’Udinese diventi patrimonio di tutti coloro che vivono in
questa nostra terra, anche di coloro che non sono appassionati di questo sport.
Un patrimonio di cui tutti
noi dobbiamo sentirci orgogliosi e che dobbiamo sostenere perché continui
a rappresentare con successo il Friuli in Italia ed in Europa. Cosa significa questo? Non certo snaturare i bilanci ed il
percorso fatto sino ad oggi ma, anzi, arricchirlo
e rafforzarlo.
Come? Vogliamo contribuire - con il nostro piccolissimo contributo - a far diventare l’Udinese ed il nuovo stadio la casa di TUTTI coloro che -
friulani e non - amano questa squadra per i valori che esprime, per le emozioni
che trasmette e per il sogno che, INSIEME, si vuole realizzare.
Lo stadio nuovo sarà la casa dei friulani nel
momento in cui tutti i sostenitori si sentiranno parte della famiglia Udinese.
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